MEMORIA E OBLIO. Generare, conservare, condividere la fotografia oggi

Tavola rotonda della V edizione di ARCHIVI APERTI

 

https://www.youtube.com/watch?v=0uik8-woQ2w

Venerdì 18 ottobre 2019
Milano, Castello Sforzesco
Civico Archivio Fotografico, sala conferenze

Interventi di Giovanni Fiorentino, Linda Fregni Nagler, Sergio Giusti, Andrea Pinotti
Introducono e moderano Renata Meazza e Silvia Paoli

Il binomio memoria/oblio interessa da tempo le riflessioni filosofiche, scientifiche, storiche, sociologiche in ordine alle modalità di accesso, di formazione e di costruzione della conoscenza, ove l’immagine oggi assume un ruolo centrale. Il primato dell’immagine (il cosiddetto pictorial turn) non è però esente da incognite e interrogativi. I rapidissimi mutamenti delle tecnologie digitali comportano continui e profondi cambiamenti anche nel mondo delle immagini, della loro visualizzazione e del loro rapporto con l’osservatore/spettatore. Nel duplice ruolo di depositarie e al contempo agenti di memoria e di storia, le immagini si pongono al centro di inedite dinamiche soggettive e relazionali. Non più esclusivamente legate agli “oggetti” materiali di provenienza (le fotografie analogiche), oppure generate già in digitale, esse entrano nei circuiti della comunicazione e del sapere producendo nuove modalità di relazione tra persone, oggetti, realtà.

Come agisce oggi l’immagine sulla formazione della conoscenza, e come agirà in futuro? Cosa potrà essere trasmesso, ricordato, e cosa no, attraverso le immagini e le tecnologie digitali, in continua evoluzione? Fino a che punto il fare memoria, e il fare storia, sarà condizionato dal continuo aumento delle immagini, dalle loro tipologie e trasformazioni tecnologiche, dalla loro circolazione? Come si dovrà configurare il rapporto tra “luoghi” fisici della conservazione e dell’esposizione e “luoghi” virtuali che interagiscono con il pubblico su scala planetaria? Come dovranno cambiare attitudini e competenze di chi oggi studia e conserva il patrimonio fotografico, e di quali “attrezzi” o strumenti si dovrà dotare?

Questi i temi su cui interverranno i relatori alla tavola rotonda che apre la V edizione di ARCHIVI APERTI.

Giovanni Fiorentino è professore ordinario di Teorie e tecniche dei media all’Università della Tuscia, dove èDirettore del Dipartimento di Scienze umanistiche, della comunicazione e del turismo. Presidente della Società Italiana per lo Studio della Fotografia (SISF), scrive per “Il Messaggero”, “Il Mattino” e studia i media in una prospettiva di storia e teoria culturale. Tra i suoi libri: L’occhio che uccide (Meltemi, 2004), L’Ottocento fatto immagine (Sellerio, 20102), Il flaneur e lo spettatore. La fotografia, dallo stereoscopio all’immagine digitale (Franco Angeli, 2014).

Linda Fregni Nagler è un’artista italiana che lavora principalmente con il medium fotografico. Nata a Stoccolma, vive a Milano, dove si è diplomata nel 2000 e dove insegna al biennio specialistico di fotografia dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 2007 ha ricevuto il New York Prize del Foreign Office e della Columbia University. Nel 2008 ha vinto la residenza della Dena Foundation di Parigi, nel 2014 ha ottenuto una residenza presso lo Iaspis (Swedish Arts Grants Committee’s International Programme for Visual Artists) di Stoccolma, nel 2016 ha vinto il Premio ACACIA. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive, fra queste la 55. Biennale di Venezia, in prestigiosi Musei sia in Italia (MAXXI Roma, Fondazione Olivetti Roma, Triennale Milano, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo) che all’estero (Moderna Museet Stockholm, Centre National d’Art Contemporain de Grenoble, Columbia University NY, Nouveau Musée National de Monaco, ZKM | Zentrum für Kunst und Medientechnologie, Karlsruhe). È rappresentata dalle Gallerie Monica De Cardenas (Milano, Zuoz) e Vistamare (Pescara, Milano). Il suo lavoro vuole essere una ricerca alle origini dello sguardo moderno e si concentra sul medium fotografico e la sua storia, attraverso una pratica che intreccia le caratteristiche del lavoro dell’artista, quelle dello studioso e del collezionista. Il suo studio è, prima ancora che luogo di produzione, luogo di ricezione dove, dopo un percorso di scelta e raccolta meticolose, le fotografie confluiscono per essere rielaborate e riattivate, per assumere così nuovi significati.

Sergio Giusti è studioso e docente di fotografia. È interessato alla teoria del fotografico e alla fotografia come forma artistica contemporanea e ai suoi intrecci con i linguaggi audiovisivi. Insegna Storia della Fotografia e Teoria dell’Immagine al CFP Bauer di Milano e collabora al corso di Arte contemporanea e linguaggi della comunicazione visiva presso la Facoltà del Design del Politecnico di Milano. Tra le sue pubblicazioni: Earth and Street View Photography: esplorazioni e derive come brandelli della mappa sull’impero del codice, in “RSF, rivista di studi di fotografia”, Firenze University Press, 2016; Il gesto e la traccia. Interazioni a posa lunga (Postmedia Books, 2015); La caverna chiara. Fotografia e campo immaginario ai tempi della tecnologia digitale (Lupetti/Museo Fotografia Contemporanea, 2005).

Andrea Pinotti è professore ordinario di Estetica all’Università Statale di Milano. Si occupa di teorie dell’empatia e dell’immagine, di cultura visuale, di teorie e pratiche della monumentalità contemporanea. È fellow di diverse istituzioni di ricerca internazionali (fra le quali l’Italian Academy at Columbia University in New York; l’EHESS, il CIPH, l’IEA di Parigi; il Warburg Institute di Londra; lo ZfL di Berlino). Fra le sue pubblicazioni più recenti i volumi: Cultura visuale. Immagini sguardi media dispositivi (con A. Somaini, Einaudi 2016); Empatia. Storia di un’idea da Platone al postumano (Laterza 2011); Estetica della pittura (il Mulino 2007). Con A. Somaini ha curato il volume Teorie dell’immagine. Il dibattito contemporaneo (Cortina 2009) e la raccolta di testi di Walter Benjamin, Aura e choc. Saggi sulla teoria dei media (Einaudi 2012).