Rete Fotografia, rete-fotografia

Archivi Aperti 2022 – Fondazione Sella

Fondazione Sella

Ultimo picco del Cimon della Pala, lastra negativa, 30x40 cm,  realizzata da Vittorio Sella nel 1891 - Fondazione Sella, 2019

Ultimo picco del Cimon della Pala, lastra negativa, 30×40 cm, realizzata da Vittorio Sella nel 1891 – Fondazione Sella, 2019

QUANDO
14/10/2022 alle ore 18:00
19/10/2022 alle ore 10:00 riservata alle scuole
22/10/2022 alle ore 16:00

L’ARCHIVIO
La Fondazione Sella, nata a Biella nel 1980, promuove la conservazione e la valorizzazione di un ampio patrimonio documentario e iconografico. I temi portanti sono la storia del territorio, dell’industria tessile e della fotografia.
L’archivio si sviluppa in circa 2,5 chilometri lineari e 1.000.000 di pezzi fotografici. Tra i fondi spiccano 450.000 negativi di storia locale su lastra dello Studio Rossetti e le immagini relative alla montagna e alle esplorazioni. Ricordiamo l’opera di Vittorio Sella, alpinista e fotografo, attivo tra fine 1800 e inizio 1900. Tra gli altri fondi conservati, i negativi di Mario Piacenza, alpinista fotografo; la documentazione della spedizione che conquistò il K2 nel 1954; la collezione di Agostino Ferrari con immagini dell’intero arco alpino.
La Fondazione conserva anche importanti testimonianze delle origini della fotografia, come i dagherrotipi, il più antico del 1839, i Talbot, datati tra il 1840 e il 1841, carte salate, collodi, albumine, autocromie.

LA VISITA
La visita sarà strutturata in diverse fasi. Nella prima verrà illustrato l’ambiente che ospita la Fondazione Sella, il Lanificio Maurizio Sella, antico complesso immobiliare nel quale ebbe inizio l’attività imprenditoriale della famiglia nella città di Biella. Sito ricco di suggestioni e di significati, il cui genius loci comprende la storia che vide intrecciarsi, intorno al 1850, l’uso dell’acqua e della chimica per l’industria tessile con la tecnica fotografica nata pochi anni prima in Francia. Giuseppe Venazio Sella, imprenditore e chimico, proprio in questo luogo sperimentò e mise a punto il processo fotografico, scrivendo poi il primo trattato teorico e pratico di fotografia pubblicato in Italia (Il plico del fotografo, 1856). Suo figlio Vittorio Sella, alpinista ed esploratore, ne seguì le orme, divenendo uno dei maggiori autori di fotografia di montagna.
Nella seconda fase i visitatori verranno introdotti alle collezioni fotografiche conservate in archivio. Verranno presentati i primi dagherrotipi, i Talbot e le opere di Giuseppe Venanzio, con un approfondimento sull’opera e l’eredità di Vittorio, sulle modalità e le tante difficoltà nella realizzazione all’epoca di immagini in alta quota.
L’ultima parte sarà incentrata sul tema di quest’anno di Archivi aperti. Si racconterà come già i primi fotografi si servissero delle tecniche disponibili all’epoca per modificare e manipolare le immagini e renderle così più attraenti ed efficaci a livello comunicativo. Verranno mostrate le tecniche di colorazione dei dagherrotipi, in anni in cui la fotografia a colori era inesistente, le varie tipologie di viraggio, i fotomontaggi e le mascherature. In particolare tecniche che accomunano il lavoro dei primi fotografi a quello dei moderni programmi di fotoritocco. Si analizzerà come, attraverso i moderni software, le fotografie antiche siano importanti per comprendere il presente e costruire gli scenari del futuro. Ad esempio, in questi ultimi anni, le fotografie storiche di montagna sono spesso utilizzate per studiare i cambiamenti climatici. Così, la nostra attenzione alla conservazione del passato, si traduce in uno strumento per conservare il futuro.

REFERENTE VISITA
Andrea Pivotto, conservatore archivio fotografico

DOVE
Fondazione Sella, via Corradino Sella 10, Biella

NUMERO DI PARTECIPANTI
10-20

DURATA DELLA VISITA
2 ore

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
OPZIONE PER SCUOLE il 19/10/2022
PER PRENOTAZIONE E CONTATTI
info@fondazionesella.org015-2522445